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DUE VOCI
Dicono : siete sud. No, veniamo dal parallelo grande, dall’ equatore centro della terra. La pelle annerita dalla più dritta luce, ci stacchiamo dalla metà del mondo, non dal sud. A spinta di calcagno sul tappeto di vento del Sahara, salone di bellezza della notte, tutte le stelle appese. L’acqua sopra una spalla, il fagotto sull’altro mantello, camicia e libro di preghiere. Il cielo è dritto, un cammino segnato, più breve della terra saliscendi. A sera ricuciamo il cuoio dei sandali col filo di budello e l’ago d’osso, ogni arnese ha valore, ma di più il coltello. Signore del mondo ci hai fatto miserabili e padroni delle tue immensità, ci hai dato pure un nome per chiamarti.
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ERRI DE LUCA
→ Qui a étendu ses bras au large (autre poème issu du recueil Œuvre sur l’eau) → Volti (autre poème issu du recueil Œuvre sur l’eau) → Piero della Francesca (poème issu du recueil L’Ospite incallito) → Statua di Caino (autre poème issu du recueil L’Ospite incallito) → Première heure (lecture d’AP) → Le Tort du soldat (extrait) ■ Voir aussi ▼ → (sur Paysages écrits) une lecture d’Aller simple d’Erri De Luca par Marie-Hélène Prouteau → le site de la fondation Erri De Luca (en italien) |
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